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Promuoviamo il nostro territorio

Promuoviamo il nostro territorio

Dalla passione comune per le bellezze della nostra Gallura, nasce il Progetto “Promuoviamo il nostro territorio”.

L’idea sviluppata da Limbara Dreaming in collaborazione con Maestrali Explorer si basa su 6 escursioni in fuoristrada, una al mese da Novembre 2023 ad Aprile 2024,  con il desiderio di cercare nuovi spunti anche nelle stagioni meno turistiche, valorizzando il nostro territorio alla scoperta di mete archeologiche,  conoscenza e coinvolgimento di nuove persone curiose,eccellenze galluresi e tanta voglia  di non annoiarsi mai.

Garantiti rombo di motori, avventura e divertimento!

PRIMA ESCURSIONE 12 NOVEMBRE

La nostra prima escursione autunnale inizia in una fresca mattina con il cielo coperto di nuvole che non oscurano il nostro entusiasmo. Le macchine sono pronte, i fuoristrada saranno protagonisti del viaggio da Limbara dreaming alla volta dell’ itinerario prescelto. Sono le nove del mattino, attendiamo che tutti siano presenti e si parte!

Oschiri e Berchidda

Scaldiamo i motori e gli animi con una passeggiata nella campagna in un castagneto ai piedi del Limbara il re delle montagne galluresi che sarà ogni volta tappa dei nostri giri con i suoi paesaggi unici.  All’altezza del passo del Limbara (646 mt) lasciamo la strada asfaltata per un sentiero sterrato, costeggiamo la colonia S’Ampulla, proseguendo tra una fitta vegetazione, i corbezzoli rossi ci invitano a un succoso assaggio semplicemente allungando il braccio fuori dal finestrino. Il gruppo è composto da  sei macchine, guardiamo avanti a noi il paesaggio verdeggiante e la nebbia fitta nel sentiero rende tutto più suggestivo…il terreno dopo le piogge dei giorni scorsi è piuttosto scivoloso, divertente per i passeggeri sui rombanti fuoristrada.

Ed ecco che il Discovery di Matteo scivola nel fango e si blocca ma nessun problema per i ragazzi, l’intervento di recupero è immediato, con una fune annodata al jeep cherokee di Gian Mario salvataggio effettuato! E si riparte  in direzione frazione San Leonardo, la nebbia inizia a diradarsi e il sole ci accoglie in uno splendido panorama sul lago Coghinas. Un vero spettacolo, la vista si allarga sullo specchio d’acqua brillante e le nuvole disegnano un contorno che pare un quadro d’ autore.

Raggiungiamo l’area del monte acuto, precisamente la periferia di Oschiri alla scoperta di un luogo affascinante, in un paesaggio di  lecci e sughere che ospita il sito archeologico di Santo Stefano una vasta area con numerose Domus de Janas scavate sul granito, rocce istoriate e un misterioso quanto imponente altare scolpito con figure geometriche. Un cancello di ferro con due muretti a secco ci accompagna alla visita del sito che secondo alcuni ritrovamenti ceramici si ritiene fosse frequentato dal Neolitico (3500 / 2700 ac) età della cultura di Ozieri o San Michele.  La chiesetta di Santo Stefano con i suoi due ingressi, è collocata in posizione dominante e grazie all’epigrafe situata sull’ingresso laterale è databile all’anno 1492. Tale epigrafe riporta  dopo ” l’invocatio  yh  esus” la data 6 maggio 1492 relativa al presunto  compimento della chiesa ad opera del “massaiu”  nominato dalla curia per amministrare i proventi, il cui nome ” Sarco Lorettu” si legge nell’ ultima riga. Sui due ingressi compaiono due volti raffiguranti il volto della dea fenicia Astarte segno di attività sacra precristiana, ma ci piace pensare come da leggenda, che il viso raffigurato sia quello di “Donna Masala” proprietaria dei terreni, che volle costruire la chiesetta. Restaurata di recente presenta due navate divise da piccole colonnine e tre archi con copertura lignea su pavimento in trachite,  un altare dedicato a Santo Stefano, primo martire cristiano, e un betile nuragico adibito ad acquasantiera.

Di fronte alla chiesa svetta maestoso con un forte impatto visivo  un altare granitico di circa 13 mt  di lunghezza e 3 mt di altezza, lambito da un  leccio ultracentenario, raffigurante due file sovrapposte di nicchie geometriche talvolta circondate da coppelle non databile in modo certo, risalente secondo studi archeologici a epoca bizantina per via delle croci celtiche incise all’interno di alcune delle forme.  Tante sono le ipotesi e le interpretazioni su questo luogo misterioso,  le analisi sulle simbologie presenti sulla roccia rendono forte l’ipotesi di una falsa porta legata al culto dei defunti precristiani,ossia un passaggio simbolico dal mondo terreno  a quello ultraterreno. Secondo un altra ipotesi poteva trattarsi di uno scarnificatoio ma senz’altro non ci è dato sapere con certezza quali riti si praticassero. Sicuramente un luogo carico di dubbi che ci fa percepire una forza e un magnetismo particolare,un richiamo a culti ancestrali impossibili da decifrare ma che lascia ampio spazio alla nostra ammirazione e immaginazione.

Lasciamo il territorio di Oschiri  con i fuoristrada raggiungiamo Berchidda, da piazza del popolo facciamo una passeggiata per raggiungereil laboratorio artigianale “Panadas art” dove Greta ha preparato per tutti noi una gustosa degustazione delle sue specialità, frutto di un amore vero per il suo lavoro col quale mira a far conoscere i prodotti genuini della tradizione tramandata e imparata con la sua mamma. Che dire delle fantastiche panadas, i raviolini con carne di cinghiale e i raviolini fritti! Una vera delizia accompagnate ovviamente da un caloroso bicchiere di vino di “Berchidda”.

E dopo la passeggiata verso le macchine ripartiamo alla volta del Monte Limbara che dal versante Berchidda ci riporta verso Tempio. E’ arrivato il momento della pausa pranzo al sacco; il pomeriggio è fresco e ventilato, e la carovana fa sosta inuna piazzola con uno dei tanti tavoli in area pic nic. La piccola mascotte del gruppo Micaela di 3 anni, è crollata di stanchezza e riposa beata sul Discovery mentre noi adulti un pò infreddoliti pranziamo nella natura fino al mitico caffè di Stefano pronto in soli 20 minuti di fornelletto vintage. Una simpatica attesa tra dolcini e tempo da dedicare solo al relax. Si riparte per i sentieri sterrati fino al rientro a limbara dreaming dove ci concediamo un fuoco scoppiettante e le castagne arrosto prima di salutarci…è stata una bella prima escursione, e lavoreremo subito alla prossima!

 

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